COPERTINA

 TEATRO LIRICO CAGLIARI, Quelle ‘strane’ nomine istituzionali


17 dic. 2014 - Amministratori impudenti o dirigenti distratti? Tertium non datur. Nella nomina dei loro rappresentanti nel Consiglio di Indirizzo (ex Consiglio di Amministrazione) della Fondazione del Teatro lirico, Comune di Cagliari e Regione sono inciampati nel Decreto legge 90 del 24 giugno 2014, più precisamente nell'articolo 6 che per i soggetti in quiescenza (cioè, pensionati) prevede «incarichi e collaborazioni, esclusivamente a titolo gratuito e per una durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione».
Il sindaco Zedda, il 7 novembre, ha deliberato per il pensionato Mario Marchetti, mentre il presidente Pigliaru, il 2 dicembre, per il pensionato Alessio Loi. Ma intorno a queste delibere si è creato un alone di mistero degno di una trasmissione di Carlo Lucarelli.
Il Comune, 'sorvolando' sulla norma dell’art. 6, nominava il suo rappresentante per cinque anni, salvo poi rettificare l'atto, lo scorso 4 dicembre, indicando la durata di un anno e aggiungendo la specifica «da svolgersi sempre a titolo gratuito», come indicato nel Decreto emanato oltre cinque mesi prima.
Invece, la Regione inopinatamente evitava di pubblicare in rete la delibera fino al 10 dicembre. Ora, finalmente, si può leggere che l'attività è a titolo gratuito e per un anno.
La storia non sarebbe completa senza altri due fatti che possono aiutare ad inquadrarla.
Il 3 dicembre, il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Paolo Truzzu, «appreso della nomina dalle agenzie di stampa», depositava un'interrogazione (con annessa conferenza stampa), chiedendo al presidente Pigliaru se nella delibera si fosse tenuto conto del Decreto che «introduce il divieto di conferire a soggetti lavoratori privati o pubblici, collocati in quiescenza, cariche in organi di governo nelle pubbliche amministrazioni, nonché degli enti e società da esse controllati», se si fosse «definito un compenso, ed eventualmente quale, o l'incarico debba intendersi svolto a titolo gratuito» e se «l'incarico sia stato conferito per un periodo pari a cinque anni o per un solo anno» ed inoltre come mai la delibera fosse ancora secretata.
Ventiquattro ore più tardi, il 4 dicembre, dal Ministero per la Pubblica Amministrazione veniva diffusa una Circolare interpretativa, specificando che tra le cariche vietate «rientrano quelle che comportano effettivamente poteri di governo, quali quelle di presidente, amministratore o componente del consiglio di amministrazione le cariche in organi di governo di amministrazioni e di enti e società controllate», in quanto considerate «comunque funzioni di governo dell’ente». Inoltre, ribadiva la gratuità dell'incarico per il massimo di un anno, precisando però che la ratio della norma è quella di consentire «di affiancare il nuovo titolare dell'ufficio dirigenziale per un periodo non superiore a un anno».
Pertanto, le nomine nel CdI del Teatro lirico non sembrerebbero granché affini alla ‘ratio’. Però, seppure un'interpretazione ‘elastica’ della norma consentisse a Regione e Comune di nominare un pensionato per un anno, è credibile che tra i papabili non ci fosse un curriculum idoneo per evitare che tra 12 mesi i due Enti locali debbano rifare le nomine? Oppure, avendo preso l'impegno con Marchetti e Loi, per supponenza o ignoranza, non si è avuto il coraggio di rimediare alla figuraccia?
I dubbi restano, mentre l'unica certezza è che lunedì prossimo questo ‘anomalo’ CdI deciderà chi sarà il Sovrintendente del Teatro lirico di Cagliari per cinque anni. (fm) (admaioramedia.it)


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