TURISMO, “Destinazione Cagliari”: progetto di sviluppo strategico

23 ott. 2009 – Nella sede dell’Associazione industriali province della Sardegna meridionale, in viale Colombo 2, è stato presentato “Destinazione Cagliari”: un progetto per lo sviluppo turistico del Capoluogo. «Grazie anche alla collaborazione dell’Agenzia regionale del lavoro – ha dichiarato il presidente dell’Associazione, Alberto Scanu – abbiamo commissionato il piano alla “Fourtourism” di Torino, una delle principali società europee di ricerca e marketing turistico. Abbiamo voluto rivolgerci ad una società senza legami col territorio, un consulente esterno che ha fatto, quindi, una foto di Cagliari spassionata e disinteressata». L’obbiettivo era quello di analizzare i punti di forza e i punti deboli, sotto il profilo della domanda turistica, della Città, al fine di conoscerne le potenzialità per diventare un centro di attrazione finale per chi viaggia e non più una località solo di passaggio. Ha esposto i risultati dell’indagine e le possibili linee di sviluppo strategico il presidente della “Fourtourism”, Josep Ejarque. «Il turismo non si aspetta più in casa, ma si va a cercare – ha esordito Ejarque – internet ha cambiato tutto, ora si è in mano al cliente-turista. Una destinazione, non è più solo un luogo, ma un contenitore di servizi, un prodotto; dobbiamo iniziare, quindi, a fare turismo con la testa non con il cuore». Il limite più evidente di Cagliari è risultato essere la sua scarsa visibilità: il fatto che in pochi la conoscano come meta turistica, soprattutto in Europa, ma solo come porta d’accesso alla Sardegna. «I punti di forza ci sono – ha proseguito Ejarque – Cagliari ha un ottimo tempo, una buona qualità della vita, buoni prodotti anche culturali da offrire e, cosa spesso sottovalutata dai residenti, una bellissima spiaggia cittadina». Ma le note dolenti superano di gran lunga gli aspetti positivi. «Quello che colpisce è la profonda disorganizzazione del comparto, – ha stigmatizzato Ejarque – la mediocre preparazione degli operatori, la mancanza di coordinamento tra Pubblico e Privato nonché la scarsa presenza del Capoluogo su internet (ormai strumento privilegiato per scegliere la vacanza).Insomma manca il management della destinazione». Per dare maggior attrattiva a Cagliari, bisognerebbe puntare, sempre secondo la “Fourtourism”, su proposte turistiche quali il potenziamento dell’offerta balneare, associata al turismo nautico, al cicloturismo ed a quello culturale legato ai grandi eventi. Rimane, però, essenziale una sinergia tra le Amministrazioni e i privati, per creare un vero e proprio sistema, non solo di promozione, ma che soddisfi le esigenze del turista. Per destagionalizzare l’arrivo dei visitatori si è individuata la soluzione dei “city-break”: brevi vacanze di pochi giorni o di un fine settimana, ricetta possibile grazie alle frequenti giornate di bel tempo anche fuori stagione e all’aumentato numero di arrivi di voli “low-cost” da diverse città d’Europa. «Il successo non è garantito – ha avvisato Ejarque – ma se non si fa non si vince. Occorre creare immediatamente una squadra che prenda la valigetta e vada a vendere il prodotto Cagliari». Queste le indicazioni del progetto “Destinazione Cagliari” esposte a gran parte di quei soggetti che dovranno recepirle e tradurle in fatti. Assieme agli industriali, infatti, erano in sala ad ascoltare Ejarque: l’assessore regionale al Turismo Sebastiano Sannittu e quello provinciale ai Trasporti, Vittorina Baire, il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, ed il presidente della Sogaer, Vincenzo Mareddu. (cp) (admaioramedia.it)