SANITA’, Influenza A: come affrontarla

15 set. 2009 - Con l’obiettivo di informare i cittadini sui sintomi e sullo stato di diffusione dell’influenza A, Paolo Emilio Manconi, ordinario di Medicina interna ed allergologia eIimmunologia clinica dell'Università di Cagliari - nominato portavoce scientifico del Comitato pandemico - Servizio prevenzione dell'Assessorato regionale alla Sanità - ha presentato una serie di indicazioni e misure di prevenzione per intervenire con efficacia nel caso si presentassero eventuali complicanze relative alla malattia. Dopo aver chiarito che il termine “pandemia” non ha un’accezione negativa legata alla gravità della malattia, ma indica la grande diffusione geografica di un’influenza causata da un virus nuovo che trova la popolazione non immune, Manconi fa una panoramica su sintomi, complicazioni, modalità di contagio e cure. I sintomi, che durano circa una settimana, sono gli stessi di una classica influenza stagionale, che di solito si presenta agli inizi dell’anno: stanchezza, brividi, dolori muscolari e articolari, tosse, mal di gola, febbre tra i 38 e i 40 gradi. Nei neonati invece si riconosce inappetenza, irrequietezza, vomito e diarrea. Le complicazioni insorgono dopo circa una settimana, e si possono manifestare come bronchiti, broncopolmoniti e otiti. Il peggioramento può riguardare per lo più neonati, donne in gravidanza, anziani o persone con patologie pre-esistenti: asma bronchiale, malattie del cuore, obesità importante, tumori, deficienze del sistema immunitario, diabete mal controllato, insufficienza renale. Il contagio non è dovuto, come si riteneva inizialmente, a pietanze a base di carne di maiale, ma avviene per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per via indiretta, attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Lavarsi spesso le mani, aerare gli ambienti, usare fazzoletti usa e getta e non frequentare luoghi affollati sono buone pratiche per evitare il contagio. Allo stesso tempo, a chi ha contratto l’influenza A si consiglia di non correre in ospedale alla prima comparsa dei sintomi influenzali, ma contattare il proprio medico o il pediatra, che prescriverà il trattamento più adeguato e, solo nei casi gravi, disporrà il ricovero ospedaliero. Il consiglio per chi viene colpito è di restare in casa per tutto il decorso della malattia, bere molto (acqua, succhi di frutta, brodo) e non ricorrere a medicinali, fatta eccezione per la tachipirina in caso di febbre alta o dolori articolari, o farmaci antivirali: ne esistono due molto efficaci che necessitano della prescrizione medica. (ddp) (admaioramedia.it)