CAGLIARI, Pellegrini: “Nei centri d’arte afflusso turistico senza precedenti”
9 set. 2009 – Sono più che positivi i dati riguardanti l’affluenza di visitatori nei diversi Centri d’arte cittadini, durante tutta l’estate 2009, presentati stamane al “Ghetto degli Ebrei” dall’assessore comunale alla Cultura, Giorgio Pellegrini.
«Cagliari mai come quest’estate ha dimostrato di avviarsi ad essere una vera città turistica – ha rilevato Pellegrini – e per raggiungere l’obbiettivo deve tener conto sempre più della propria offerta culturale e di spettacolo.»
Guardando i numeri riguardanti l’afflusso nei diversi Centri d’arte del capoluogo, in effetti, non si può non notare come l’affluenza di visitatori, cagliaritani e turisti, sia quest’anno pressoché triplicata rispetto al 2008. «Si passa dai 12.355 visitatori totali dell’estate scorsa ai 30.885 dei mesi tra Giugno e Luglio 2009 – ha precisato l’Assessore – con l’ottimo risultato, in particolare, della Galleria d’arte comunale e del Lazzaretto di Sant’Elia.»
La ragione dell’evidente risultato è stata individuata nella proposta di alcuni eventi collaterali alle singole mostre presenti nei vari Centri, che hanno reso l’offerta culturale più varia, richiamando così molti più visitatori. «Anche la scelta di spostare indietro gli orari di chiusura al pubblico, come per la Galleria d’arte, che tutta l’estate ha chiuso a mezzanotte, – ha affermato Anna Maria Montaldo, direttrice della stessa – è stata un azzardo vincente nonché un’idea dei ragazzi volontari del servizio civile, collaboratori della struttura, riunitisi nell’associazione “Artecrazia”.» Ha riscontrato il favore dei turisti anche la “Karalis Kard”: la carta prepagata, novità assoluta di quest’anno, che consentiva l’accesso ai diversi Centri d’arte ed alle iniziative culturali dell’estate cagliaritana oltre che l’uso illimitato dei mezzi pubblici. Ne sono state vendute 370.
Le note dolenti sono venute allorché l’assessore Pellegrini ha segnalato «l’assoluta indifferenza del privato, in particolare del mondo bancario, nel sostenere le iniziative culturali», che notoriamente non godono di grandi elargizioni pubbliche, ed i rischi che il previsto futuro affidamento in co-gestione dei Centri con attività più marcatamente commerciali potrà arrecare all’offerta culturale . «C’è chi dice che ciò che non è mercato è superstizione – ha concluso l’Assessore – ecco io sono molto superstizioso!» (cp) (admaioramedia.it)
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