REGIONE, La nuova geografia del Consiglio Regionale

I dati non sono ancora definitivi, ma, dopo le elezioni regionali, il Pdl è il primo partito nell'isola superando il 30%, il Pd non arriva al 25% (nelle Regionali del 2004 i tre partiti poi confluiti nel Pd, ovvero Ds-Dl-Progetto Sardegna, ottennero il 32%). Nel centrodestra crescono i Riformatori (dal 6 al 7% circa), e buono anche il risultato dell'Udc (10% circa) mentre il Psd'Az passa dal 3,83% del 2004 al 4,35 di oggi. Nel centrosinistra un buon progresso lo fa Italia dei Valori che passa dallo 0,99% del 2004 all'attuale 5%. Scende di un punto il Prc che si attesta al 3%. I Rossomori (i dissidenti sardisti schierati con Renato Soru) si fermano al 2%. Si è rivelata fallimentare la scommessa del partito Socialista di correre da solo: superato appena il 2% contro il 3,76 del 2004. Sfuma così la possibilità di entrare nell'assemblea sarda. L'Irs, il partito indipendentista di Gavino Sale conferma il 2% come dato di lista, ma esulta per il successo personale del suo leader che ha superato il 3% nella lista regionale. Una prima proiezione dei seggi ne assegna 54 al centrodestra e 26 al centrosinistra per un totale di 80 consiglieri che andranno a comporre la nuova Assemblea regionale contro gli 85 della precedente legislatura. 26 seggi verrebbero attribuiti al Pdl, 7 all'Udc, 5 ai Riformatori, 3 al Psd'Az, 2 a Sardegna Unita-Uds e 2 all'Mpa. Nel centrosinistra 17 seggi andrebbero al Pd, 3 all'Idv, 2 al Prc, uno ai Rosso Mori, uno al Pdci e uno a La Sinistra. (mg) (admaioramedia.it)