REGIONE, Soru contro il premier: «Perderà le elezioni»
5 feb. 2009 - Una pena infinita "per quest'uomo di 73 anni e per tutti noi e per l'Italia che meritiamo un rappresentante migliore nella massima carica del Governo".
Così Renato Soru, candidato per il centrosinistra alla carica di governatore dell'Isola, ha risposto alle sortite televisive di ieri e oggi del premier Berlusconi sulle reti Mediaset. "Non ho nessuna paura di lui - ha spiegato Soru - e tantomeno della sua presenza in Sardegna. Mi convinco sempre di più che perderà queste elezioni e che in Sardegna perderà pure la faccia". Soru non ha risparmiato al premier paragoni storici: "Mi ricorda Caligola - ha affermato anche per le modalità con cui sceglie i suoi collaboratori. Verrà ricordato come Caligola e non come Adriano". E sulle apparizioni in tv del premier cita i dati del Centro Ascolti: "Un'ora ora e 29 minuti a Berlusconi con lo sfondo del candidato Cappellacci, un minuto e venti a me senza far mai sentire la mia voce".
"Il premier - ha continuato Soru - fa un uso sconsiderato dei mezzi d'informazione della sua famiglia". A partire dal quotidiano Il Giornale: "Ha pubblicato delle affermazioni false che abbiamo denunciato - ha ricordato l'ex governatore - abbiamo chiesta una rettifica, che ci è stata rifiutata. Ora presenteremo in tribunale un ricorso, procedura d'urgenza ex articolo 700 per ottenere la procedura d'urgenza per la rettifica alle menzogne pubblicate. Tra queste che a Tiscali si stanno licenziando 250 persone. In realtà a Tiscali non si sta licenziando nessuno: 70 persone hanno usufruito dell'opportunità di esodo incentivato, nemmeno un'ora di cassa integrazione".
"Berlusconi - ha accusato Renato Soru - mostra ansia del tutto personale di conquistare la Sardegna e a questo scopo è disposto a qualunque cosa compreso a mentire, accusare falsamente, diffamare, come ha iniziato a fare da diversi giorni. Io ho già presentato denuncia contro di lui alla Procura della Repubblica a Cagliari e ho potuto toccare con mano in che tipo di repubblica viviamo oggi Permette a un signore, nemmeno a uno qualunque, ma a uno che dovrebbe essere migliore di noi e più responsabile per il ruolo che ricopre, al presidente del Consiglio, di essere peggiore di chiunque di noi e di restare impunito. Ognuno di noi se accusa falsamente qualcuno può essere punito. Ma nei suoi confronti nulla vale, siamo nudi, non c'è diritto che tenga.
Siamo impotenti. Lui lo sa, è senza scrupoli e se ne serve, oltre a usare i mezzi di informazione". (red) (admaioramedia.it) |
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