SOCIALE, Una casa famiglia modello a Castiadas
10 nov. - Una casa famiglia con servizi per minori in difficoltà, per disabili e per i loro familiari. La struttura potrebbe sorgere presto a Castiadas in una località compresa fra Sabadi e Minni Minni e rappresenta un’autentica novità rispetto alle tradizionali case famiglia. Infatti, oltre ad ospitare i minori provenienti da realtà difficili, accoglierà anche le loro famiglie.
Un’innovazione di non poco conto: “Proprio così – spiega Rita Cappai, promotrice dell’iniziativa – l’idea è nata dall’esperienza maturata in tanti anni di lavoro con i minori ospiti delle case famiglia. Si deve recuperarli non escludendo, laddove possibile, la loro famiglia d’origine. Invece, nella pratica quotidiana, il minore, una volta compiuto il suo percorso all’interno della casa, viene rispedito in famiglia dove ritrova le stesse situazioni che ha lasciato. Il tutto sotto il controllo dei servizi sociali che però, nonostante il grande impegno, non riescono a seguire tutte le situazioni e così il lavoro svolto nelle case famiglia spesso si perde”.
La nuova struttura che sorgerà a Castiadas potrà ospitare otto fra minori in difficoltà e disabili che saranno seguiti da un pool di psicologi ed educatori con un occhio particolare alle attività sociali: all’interno della casa saranno presenti vari servizi fra cui un ristorante ed una palestra, che potranno essere utilizzati anche da ‘esterni’ che potranno accedere anche ai servizi psicoterapeutici.
“Un modo per favorire il processo d’integrazione fra disabili e minori in difficoltà col resto della società – dice Marco Granata, progettista della casa famiglia di Castiadas – Gli ospiti della struttura potranno interagire con altri bambini ai quali i servizi della casa sono rivolti, seguiti da personale specializzato”. In parole povere non si tratterà di una struttura “chiusa” ma di un luogo dove le famiglie dei bambini disabili o con varie problematiche potranno recarsi per trascorrere una giornata diversa.
Ma la novità più importante offerta dalla nuova casa sarà la possibilità per il minore in difficoltà di seguire il suo percorso di recupero senza staccarsi completamente dalla famiglia d’origine.
“La struttura – dice Marco Granata – sarà completata da quattro bungalows che ospiteranno le famiglie, che seguiranno un programma parallelo di recupero, un servizio che nessuna casa-famiglia in Sardegna offre”.
Tasto dolente i finanziamenti: “Quelli statali sono appena sufficienti per seguire gli ospiti della casa-famiglia – spiega Granata – Indispensabile il finanziamento regionale sia per la struttura che per i servizi psicoterapeutici”.
‘Sponsor’, se così si può dire, dell’iniziativa il Comune di Castiadas: “Come amministrazione comunale – spiega il sindaco Eugenio Murgioni che è anche consigliere regionale – siamo molto attenti alle problematiche sociali. Una struttura di questo tipo sarebbe il fiore all’occhiello per il Sarrabus e non solo, visto che si tratta di un esperimento unico in Sardegna. Abbiamo in fase di approvazione anche un altro progetto di casa-famiglia che sorgerà nel nostro territorio e sarà gestita da una piccola cooperativa”. (mg) (admaioramedia.it) |
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