REGIONE , Il caso del maresciallo Diana in Consiglio Regionale

29 ott. - La vicenda del maresciallo Marco Diana, colpito da una grave patologia contratta durante il servizio militare a causa, si presume, degli effetti dell’uranio impoverito, è stata all’oggetto di una mozione del centrosinistra (con adesioni anche dall’opposizione), presentata dall’esponente di RC Luciano Uras. ‘Ripensare alla presenza dei poligoni militari e, soprattutto, assicurare al militare le cure necessarie presso strutture specialistiche operanti all’estero’: è questo l’obiettivo dei firmatari che anticipano le prossime iniziative: “Il Consiglio Regionale – hanno spiegato Uras e Biancu della Margherita – intende aprire una vertenza con lo Stato, insensibile al problema”. La Commissione Sanità ha già avviato un’indagine per reperire risorse finanziarie per le cure dei giovani che riscontrassero la stessa patologia nell’eventualità si comprovasse il collegamento fra malattia e servizio militare. Ma c’è un muro di omertà che copre tutto: “Raramente – ha ricordato Lai della Margherita - queste patologie vengono denunciate”. La mozione arriverà a breve in Consiglio. Intanto il maresciallo Diana ha rotto il muro di silenzio, riportando a galla un problema allarmante che potrebbe coinvolgere tanti altri sardi che si sono arruolati nell’Esercito Italiano. Il primo obiettivo è la copertura delle spese sanitarie che il militare dovrà affrontare: la Regione anticiperà i fondi tramite le risorse ordinarie di bilancio e un intervento straordinario del Governatore. Lo Stato intanto, da oltre sette mesi, tace.(nm) (admaioramedia.it)