SANITA’, Artrite reumatoide: un progetto di legge per il diritto alla cura
23 nov . 2006 - Si è svolto a Cagliari un incontro dal titolo “L’artrite reumatoide in Sardegna, diritto alla cura e accesso al trattamento”, organizzato da Asmar (Associazione sarda malati reumatici) per agevolare il confronto tra pazienti, specialisti e istituzioni. L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria, cronica, progressiva e invalidante, colpisce le articolazioni e, in casi più gravi, anche altri organi funzionali, e impedisce a chi ne è affetto di svolgere le più semplici attività quotidiane. Questa malattia si può combattere solo con una diagnosi tempestiva, entro sei mesi dal suo esordio. Secondo i dati Istat, su 10.000 malati, il 60% riceve diagnosi e terapia corrette solo dopo 1 o 2 anni dai primi sintomi. La Sardegna, inoltre, è la regione italiana con la più alta percentuale di persone colpite. Per Ivo Picciau, presidente Asmar, “la battaglia contro l’artrite reumatoide può essere vinta solo con risorse adeguate in termini economici e organizzativi da parte dell’amministrazione locale”.
In questa direzione, il senatore Piergiorgio Massidda (Pdl) ha presentato un progetto di legge che si fonda su tre parole chiave, ossia prevenire, curare, riabilitare e per fornire, una volta per tutte, strumenti concreti a medici, pazienti e loro famiglie: “L’accesso a farmaci innovativi è costoso, ma un impegno economico maggiore in una fase iniziale garantisce un risparmio domani in termini di costi di ospedalizzazione, di giorni di mancata produttività e di assenza dal lavoro sia del malato che del familiare che lo assiste”. Attualmente, infatti, il costo medio annuo per paziente è pari a circa 11.000 euro, fino a 22.000 euro nei casi più gravi. Antonello Liori, assessore regionale della Sanità, impegnandosi personalmente per creare una rete assistenziale che fornisca terapie appropriate, ha confermato che “nell’Isola esiste carenza di offerta di servizi, perciò si dovrà investire soprattutto per la diagnosi precoce, predisponendo strutture adeguate dislocate nel territorio”.
Infine, Alessandro Mathieu della Sir (Società italiana di reumatologia) e docente di reumatologia presso l’Università di Cagliari, ha aggiunto che “in Sardegna c’è la necessità oggettiva di potenziare tutte le strutture reumatologiche esistenti e i loro organici e di attivare nuovi ambulatori secondo le necessità della popolazione”. (ddp) (admaioramedia.it) |
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