COPERTINA

 REGIONE, Psd'Az su posizioni indipendentiste


25 mag. 2009 - Il Partito Sardo d'Azione ha presentato una mozione di denuncia nei confronti dell'operato dello Stato italiano. Un documento firmato da tutti i componenti del gruppo dei 'quattro mori' in Consiglio regionale: Maninchedda, Sanna, Planetta, Dessì e Solinas. Nel documento del Psd'Az si legge che lo Stato è responsabile “dell’inquinamento dei siti industriali più importanti della Sardegna; della desertificazione del settore manifatturiero in Sardegna; dell’eccesso di pressione fiscale e tariffaria sulle imprese e sui cittadini; del sistema di regole e privilegi che sta consegnando la Sardegna a poche imprese dominanti, ormai prossime a configurarsi come oligopoli; del tentativo di scaricare sul bilancio regionale i costi del welfare, della scuola e degli enti locali, oltre quelli già a carico della Regione, dei trasporti e della Sanità; della spoliazione culturale derivante da una sistema scolastico monolingue, ostile alla cultura e alla lingua dei sardi, sostanzialmente non diversificato nell’offerta formativa e ormai allontanato dalle aree rurali”. Gli esponenti sardisti proseguono con un attacco diretto al Governo nazionale a loro avviso responsabile di aver accordato un privilegio “alle regioni del Nord Italia in termini di trasferimenti pubblici, di servizi e di infrastrutture, confermato recentemente dalla rimodulazione del riparto di alcuni fondi Europei che ha determinato che nel Sud e nelle Isole sia rimasto poco più del 30% delle risorse originariamente disponibili”.
La mozione si chiude con una provocazione: si chiede alla Giunta regionale di guidare la Sardegna verso una “piena e compiuta indipendenza”.
Un documento del genere non poteva che provocare le reazioni degli alleati del centrodestra. Il coordinatore regionale del Popolo della Libertà Mariano Delogu ha dichiarato che nel centrodestra “non si registra alcun sussulto indipendentista”. Non si è fatta attendere la risposta del segretario nazionale del Psd'Az Efisio Trincas: “Saremo alleati fedeli fino a quando sarà rispettato il patto sottoscritto durante la campagna elettorale. Se questo non dovesse accadere, nessuno ci vieterebbe di decidere e restare dentro la maggioranza o uscirne fuori”. Con l'avvicinarsi delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, i sardisti intensificheranno la loro campagna per invitare i sardi a non andare a votare. Per il Psd'Az, l'attuale legge elettorale, che unisce Sardegna e Sicilia nel collegio Italia Insulare, è una “truffa” a danno dell'Isola. (mm) (admaioramedia.it)


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