Ad Maiora Media - COPERTINA: <b>QUARTU SANT'ELENA</b>, Olio sardo fra i migliori in Italia

COPERTINA

QUARTU SANT'ELENA, Olio sardo fra i migliori in Italia

28 apr. 2008 - Ottomila tonnellate d’olio: è questa la media annuale della produzione d’olio d’oliva in Sardegna. Appena l’un per cento del raccolto nazionale. Gli ettari coltivati sono 38mila e 600. Il settanta per cento di questa superficie è a secco. Non c’è insomma irrigazione. L’olio però ha qualità organolettiche straordinarie. Uno dei migliori sul mercato. I problemi? Sono tanti. La lentezza della macchina burocratica e regionale nel concedere i fondi per migliorare le aziende e gli oleifici che periodicamente hanno necessità di essere rinnovati negli impianti. E poi l’eccessivamento frazionamento della proprietà. I produttori nell’isola sono 55mila. I frantoi operativi, sono 124.
Una ricchezza comunque da amplificare con nuovi impianti, sperando che la concessioni dei fondi previsti dalla Comunità europea attraverso la Regione, arrivino finalmente in tempi accettabile. Oggi tanti frantoiani sono costretti ad anticipare i costi, pesantissimi. Altri rinunciano. Un peccato perchè dall’ "oro nero" la Sardegna potrebbe ottenere tantissimo. Anche grazie ad un mercato, compreso quello americano e giapponese, che richiede sempre più olio d’oliva.Di questo si è parlato a Quartu in un convegno organizzato dalla "Pieralisi", grossissimo gruppo industriale impegnato nella costruzione di macchine industriali nel mondo e fortemente voluto dall’associazione dei frantoiani della Sardegna.
Oltre trecento i presenti che per un’intera giornata hanno seguito un dibattito particolarmente concreto e moderato da Giovanni Bandino, direttore del Dipartimento per la ricerca nell’arboricoltura, Agris Sardegna. Sono intervenuti tecnici e funzionari della Pieralisi ( Piero Rosalba, Beniamino Tripodi e Giacomo Laterza), il docente dell’Università di Perugia Maurizio Servili. E poi Gianni Ibba dell’Argea Sardegna, Ciccio Locci, presidente dell’associazione dei frantoiani, l’imprenditore William Manca di Villahermosa, il ricercatore Piergiorgio Sedda. Un dibattito insomma qualificato per parlare della necessità di fare marketing, di produrre di più e in maniera più competitiva, di olivicoltura in Sardegna tra innovazione e tradizione. (ls) (admaioramedia.it)

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