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COPERTINA
LIVORNO, A 14 anni dalla tragedia del Moby Prince
12 apr. - “Abbiamo l’obbligo di continuare a ricordare la notte del 10 aprile 1991. Lo dobbiamo fare sia per rispetto alla memoria delle vittime e dei loro familiari sia per mantenere vivo il nostro desiderio, ma soprattutto il nostro diritto e il nostro dovere di verità e di giustizia. In questo senso la disponibilità e l’aiuto che dà la Regione Sardegna è totale.”
Con queste parole l’assessore regionale dei Trasporti Sandro Broccia, in rappresentanza della Regione Sardegna, ha ricordato, domenica scorsa, nella sala consiliare del comune di Livorno, le vittime della tragedia della motonave Moby Prince, avvenuta nella notte del 10 aprile 1991 nel porto cittadino, durante la collisione con una petroliera dell’Agip.
Davanti ai gonfaloni, in rappresentanza di molte Regioni, Province e Comuni d’Italia, semplici cittadini, autorità civili e militari per un’ora si sono raccolti intorno a quei 140 nomi e ai loro familiari che quest’anno, per la quattordicesima volta, sono stati ricordati.
Il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, ha letto il messaggio del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi: “Sono idealmente vicino ai famigliari e a quanti partecipano alle cerimonie di commemorazione delle 140 vittime del traghetto Moby Prince. Il ricordo di quel doloroso evento è radicato nella nostra memoria e contribuisce a rafforzare l’impegno e la responsabilità di istituzioni e società civile a promuovere condizioni di vita più sicure”.
Il vescovo della città monsignor Diego Colletti in una sua lettera si impegna a “ricordare nella preghiera e nella celebrazione eucaristica le vittime questa calamità”.
Nel pomeriggio, nonostante la pioggia, il vento e il freddo, il lungo corteo dei familiari delle vittime e delle delegazioni ha attraversato la città fino alla lapide che ricorda i nomi di quella interminabile notte della tragedia.
Loris Rispoli presidente del comitato Moby Prince 140 legge lentamente il lungo elenco di nomi delle vittime, ma non può trattenersi nel ricordare come ancora la giustizia italiana non ha fatto luce su quanto accaduto: “vogliamo sapere la verità.”
Alla fine della cerimonia ognuno dei partecipanti per non dimenticare quel giorno ha gettato una rosa in mare.(nm)
(admaioramedia.it)
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