COPERTINA

 REGIONE, Integrazione fra scuola e formazione professionale


20 ott. - “Il settore della scuola pubblica deve dialogare con la formazione perché la strada della riforma deve andare verso l’assoluta complementarietà dei due sistemi dove coesistono scuola, licei statali e gli istituti di formazione affidati alla Regione”. E’ il direttore dell’ufficio scolastico regionale ad affermarlo in audizione ieri presso la Commissione regionale Cultura. Pietrella ha subito chiarito che l’ufficio scolastico regionale ha deciso di rispondere affermativamente alla richiesta fatta dal presidente della Giunta anche non avendo competenze specifiche in materia di formazione. Il direttore punta alla sperimentazione. “Vogliamo creare, in via eccezionale, un percorso integrato tra scuola e formazione professionale (questo esperimento ha permesso, lo scorso anno, a 957 ragazzi di conseguire la licenza media). Quest’anno potrebbero essere inseriti in questo sistema circa 1200 ragazzi”. In sostanza gli studenti frequentano alcune lezioni nelle scuole, in altri giorni vanno a fare formazione. Nei giorni scorsi il direttore Pietrella ha parlato con il ministro per decidere le strategie, di supporto alla Regione, da attuare. “Avevo chiesto la possibilità straordinaria di creare altre classi ma non è stato possibile perché il limite massimo previsto dalla legge è il 1° settembre, invece abbiamo deciso di procedere con il criterio, ove sia possibile, di “colmatura” delle classi già esistenti (colmare i posti mancanti fino al numero massimo), utilizzare gli insegnanti a disposizione o chiedere a quelli disponibili di fare 6 ore in più, come previsto dal contratto e, se necessario, utilizzare il budget previsto per le supplenze”. Tutti gli oneri sarebbero così a carico dello Stato. Questo progetto sarà illustrato stamattina in un incontro che il direttore dell’Ufficio scolastico regionale avrà con i dirigenti scolastici degli Istituti professionali e tecnici.
Pietrella ha chiarito che si tratta di una misura eccezionale, non concordata con la giunta Soru. Il direttore dell’ufficio scolastico regionale ha illustrato i dati relativi alla scuola: in Sardegna ci sono 232.000 insegnanti, 34.000 dipendenti, 1000 presidi. Il costo degli stipendi è di circa 3.000 miliardi di vecchie lire, inoltre, ci sono 1650 istituti, di cui 426 sono “scuole giuridiche”, 232.000 alunni, 25.000 insegnanti, 2900 insegnanti di sostegno, circa 9000 tra personale amministrativo e dirigenti scolastici. I dati sulla dispersione scolastica sono allarmanti: dai sondaggi fatti, gli studenti, fino ai 14 anni, che abbandonano la scuola in alcune zone della Sardegna, è pari all’11,6% contro una media nazionale del 4%. (nm) (admaioramedia.it)


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