COPERTINA

 CONFINDUSTRIA, Progetto 2010–2020: Strategie di sviluppo per il prossimo decennio


22 dic. 2009 – Presentate stamane nei locali della Confindustria Province della Sardegna meridionale, dal Presidente dell’associazione, Alberto Scanu, idee e proposte per Cagliari e la Sardegna nel 2° decennio del XXI secolo.
Quello degli industriali è un vero e proprio progetto che guarda al futuro, con programmi e strategie di medio e lungo sviluppo, alcune già attive, ma da sviluppare ulteriormente, altre ancora da porre in essere e che dovrebbero portare la Sardegna ad essere nel 2020 «un’Isola verde nel Mediterraneo». Nel piano vengono individuati i distretti da difendere (Polo metallurgico, chimico e petrolifero, sistema produttivo e logistico dell’aerea vasta di Cagliari) e i comparti sui quali puntare, nove settori specifici: industria agroalimentare, energia, turismo, infrastrutture, edilizia,ambiente, servizi pubblici essenziali, logistica ed Ict.
«Bisogna partire dal presupposto – ha spiegato Scanu – che è finita la recessione, ma siamo ancora nel pieno della crisi. Il dialogo tra le diverse forse politiche, economiche e sociali è forte, ottima l’approvazione veloce della Finanziaria regionale, ma – ha precisato – la Sardegna è ancora impregnata di pubblico, dobbiamo, invece, puntare sulla centralità della persona e dell’impresa». Sono, quindi, diverse le proposte che Confindustria ha presentato ai suoi interlocutori, principalmente istituzionali (dalla Ras ai singoli Comuni), per un programma che approfitti della auspicata prossima ripresa. «Trasformare l’agroalimentare in una vera industria, incrementando l’esportazione e le sinergie col turismo – ha esposto Scanu – quindi, creare una filiera dell’energia alternativa che vada dalla produzione al posizionamento delle tecnologie, ad esempio del fotovoltaico».
«Rivolgere grande attenzione alle infrastrutture – ha proseguito – anche con la nomina di un Commissario che si occupi della situazione di emergenza delle nostre strade, nonché considerare un ampliamento strutturale degli aeroporti e la creazione di collegamenti diretti tra i porti ed il traffico su rotaia, per il trasporto merci. Consentire uno sviluppo dell’edilizia ecosostenibile con le opportune modifiche del “Piano Casa” (previsto un + 15% d’occupazione) e, nel contempo, abbandonare la politica vincolistica sull’ambiente. Bisogna efficientare i servizi pubblici essenziali – ha evidenziato il Presidente – e trasformare il turismo in una vera industria di qualità. Rendere finalmente operativa la zona franca doganale e continuare a fare dell’Ict un distretto d’eccellenza, che già altre realtà ci invidiano, e che può generare uno sviluppo trasversale degli altri settori».
Ma anche la migliore strategia di sviluppo sarebbe destinata all’insuccesso, secondo gli industriali, se contestualmente non si agisse su una maggiore e mirata formazione professionale delle risorse umane, un maggior accesso al credito per le imprese (anche al microcredito) ed una burocrazia più snella. Il Presidente Scanu ha una visione d’insieme del sistema produttivo, con «un’osmosi» non solo tra diversi settori economici, ma anche fra le diverse imprese: quelle poche appartenenti alla “grande impresa” con le numerose “piccole e medie”.
«Le aziende che riescono a stare sul mercato – ha concluso Scanu – sono, proprio, quelle innovative, quelle che capiscono la necessità di essere all’interno di un sistema». (cp) (admaioramedia.it)


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