10 feb. – EDITORIA, Chiusura testate, attacco a pluralismo
La commissione consiliare “Politiche comunitarie” ha esaminato l’interpellanza presentata dal consigliere dello Sdi – Su Maria Grazia Caligaris sulla situazione creatasi a Tcs con il drastico ridimensionamento dei programmi giornalistici e la soppressione del Telegiornale. L’interpellanza è stata illustrata dalla proponente davanti all’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Elisabetta Pilia. “La soppressione del telegiornale - ha detto la Caligaris – è un grave attacco al pluralismo dell’informazione in Sardegna e questo evento si aggiunge ad altri inequivocabili segnali di allarme come la chiusura del quotidiano il Corsivo, la cessione delle frequenze di Sardegna Due (con il licenziamento di una giornalista) e la chiusura di Radio Manila. La crisi del settore è confermata dalle indagini del Corerat: nel gennaio 1999 le emittenti erano 101 (82 radio e 19 tv), nel mese di aprile 2002 86 e in due anni il numero è ulteriormente diminuito”.
“Pluralismo fa rima con assistenzialismo. Senza il contributo della legge regionale sull’informazione si perdono le speranze di vedere crescere il sistema e paradossalmente lo si inquina e lo si rende alla mercè di persone senza scrupoli. La situazione locale dell’editoria delle piccole imprese dell’informazione è ancora più delicata perché il mercato pubblicitario è quasi del tutto assorbito dalle testate più accreditate dai grandi gruppi” afferma la Caligaris che vede un 2005 “terribile per la piccola editoria”.
“Ho proposto il reintegro, nella Finanziaria, dei capitoli relativi alla legge specifica auspicando che la conferenza regionale dell’informazione venga fissata al più presto, con la necessità che la Regione, nel nuovo Statuto, abbia competenza primaria ed esclusiva in materia di telecomunicazione e informazione, attualmente appannaggio dello Stato. Ho chiesto infine la riapertura del centro di produzione della Rai chiuso nel 1992”.
L’assessore Pilia condivide tutte le affermazioni del consigliere dello Sdi. “Si tenterà un sostegno con un parziale riequilibrio delle somme indicate nella Finanziaria per il settore. Per quanto riguarda il caso Tcs, l’assessore ha ricordato una lettera, senza risposta, all’assessore delegato. Tcs ha rinunciato ad un contributo di 20 mila euro previsto in una Convenzione del 2003 con l’assessorato. Sul Centro di produzione della Rai – conclude –bisogna rivendicarne con forza la riapertura”. (nm)
(admaioramedia.it)
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