2 feb. – REGIONE “Una finanziaria cianfrusaria”
“La finanziaria 2005 assomiglia molto a quella piccola bottega di Tzia Lallanda che fino a venti anni fa stava al centro di Selegas e che da noi tutti veniva chiamata Cianfrusaria, che fa rima con Finanziaria, un negozietto nel quale trovavi di tutto tranne quello che davvero ti serviva quando lo andavi a cercare”. Usa l’ironia il consigliere regionale riformatore Franco Sergio Pisano per commentare una finanziaria “dove nei 39 articoli, 199 commi e decine e decine di sub-commi c’è davvero di tutto, tutto tranne quello che la Sardegna e i Sardi si attendono”.
“Nella cianfrusaria – prosegue - ci sono indicate delle radicali riforme del nostro assetto istituzionale regionale, materia intrusa, inopportuna e indebitamente espropriata alla competenza del Consiglio Regionale. Si inneggia al modello irlandese e poi sulla legge 36/99 sui contributi in conto occupazione con sgravi previdenziali, strumento che ha creato ventimila posti di lavoro in tre anni, si mettono pochissime risorse. La legge di imprenditoria giovanile non dispone delle risorse per i bandi. La legge 51 per gli artigiani ha una dotazione insufficiente per poter smaltire le pratiche accumulate”. Pisano si chiede come potrà essere garantito il trend di crescita occupazionale che era in atto se materie delicate come il piano lavoro non vengono discusse in Commissione. Demagogia, sempre secondo Pisano, nel settore dell’industria e dell’energia: “Tagli e fatalismo disarmante, tutto è colpa del governo nazionale senza indicazioni per riportare la Sardegna ai livelli di dipendenza dalla fonte petrolifera in misura almeno uguale alla media nazionale”.
Pisano annuncia il suo voto contrario a questo “documento di schizofrenia contabile, un voto che non vuole comunque essere una bocciatura assoluta ma che esprime una valutazione di insufficienza e che spero durante la discussione in aula potrà anche essere migliorata con le proposte che avanzeremo”. (nm)
(admaioramedia.it)
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