25 gen. – PORTOVESME, Mozione in Regione sulla Crisi

“La Giunta regionale deve ribadire con fermezza i contenuti dell’accordo sull’energia del 2003 chiedendo al Governo e all’Ue una politica industriale ed energetica in grado di garantire le produzioni metallurgiche di base tenuto conto del ruolo strategico per il Paese”. E’ la richiesta, attraverso una mozione sulla grave crisi industriale della Portovesme srl, dei Consiglieri regionali socialisti Maria Grazia Caligaris e Mondino Ibba e dei colleghi Luciano Uras (Rifondazione Comunista), Tore Serra (Comunisti Italiani), Adriano Salis (Italia dei Lavori), Sergio Marracini (AP/Udeur).
La mozione impegna il Presidente della Regione a guidare la mobilitazione dei lavoratori, dei sindacati e delle amministrazioni locali del Sulcis Iglesiente in difesa dei posti di lavoro e per lo sviluppo dell’isola affinché il Governo nazionale e l’Unione Europea riconoscano pari dignità alla Sardegna rispetto alle altre aree territoriali.
“La crisi industriale dell’isola – si legge nel documento – è resa sempre più grave, nonostante le ripetute intese tra Giunta e Governo e le garanzie espresse dall’Esecutivo nazionale. Sono a rischio almeno 6.500 posti di lavoro e la serenità di oltre ventimila famiglie”.
Dopo gli accordi Governo-Regione-Sindacati del 2003 il Presidente del Consiglio con un decreto ha ridotto i costi della bolletta energetica uniformando l’isola agli altri concorrenti europei. L’Autorità Garante per l’Energia ha però bloccato il provvedimento del Capo del Governo. “Pagare l’energia a prezzi sensibilmente superiori a quelli di mercato impedisce – scrivono i consiglieri – la sopravvivenza alle aziende del settore”
“La decisione della Portovesme srl – concludono i firmatari - provoca gravissime conseguenze per l’occupazione in un territorio pesantemente colpito da una profonda crisi”(nm)
(admaioramedia.it)