20 gen. – CARCERI, “Nessun diritto per i detenuti”

“A Buoncammino, come in tutte le carceri sarde, c’è un paradosso: le persone sono rinchiuse nella struttura perché non hanno rispettato la legge e poi è lo Stato stesso che, all’interno delle prigioni, non osserva le norme che garantiscono il diritto al lavoro, alla salute e all’istruzione”. Lo affermano gli avvocati della camera penale di Cagliari, sentiti in audizione dalla Commissione “diritti civili” del Consiglio Regionale. Le precarie condizioni delle strutture sono aggravate dalla complicatissima burocrazia carceraria che rende impossibile un trattamento umano. Per Leonardo Filippi, presidente della Camera penale di Cagliari, servono istituti nuovi e moderni. Filippi ha ricordato che il campo di calcio del carcere non è agibile e che nella biblioteca non si può accedere perché mancano le guardie. Inoltre, ha sottolineato, “a Buoncammino il detenuto passa gran parte del suo tempo in ozio, sdraiato sulla sua branda, perché nella cella non c’è spazio per stare in piedi”. Situazioni difficili sottolineate anche dagli avvocati Roberto Sorcinelli, Rosanna Mura e Antonio Incerpi.
La Commissione ha chiesto al Presidente della camera penale di preparare un dossier sui “diritti negati” ai detenuti per avviare una collaborazione più stretta tra l’organismo del Consiglio, gli avvocati penalisti e il volontariato delle carceri. (nm)
(admaioramedia.it)