24 feb. – FINANZIARIA, Rubiu (Udc) e Orrù (Mc-Fp) contro la manovra della Giunta Pigliaru

E’ ripreso, oggi, in Consiglio regionale l’esame della Finanziaria 2015, dopo che questa mattina la Commissione bilancio si era riunita per esaminare gli 860 emendamenti presentati alla Finanziaria 2015 ed i 140 al Bilancio di previsione 2015 e bilancio pluriennale 2015-17.
“ Non si intravede un orizzonte preciso e si denota la mancanza di una strategia per il rilancio delle attività produttive.” E’ la critica della manovra finanziaria fatta dal capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu.
“Si tratta di un bilancio senza un progetto serio di ripresa per il settore economico – ha aggiunto Rubiu - La manovra è stata peraltro corretta in corsa, senza incrociare le esigenze delle diverse categorie sociali. Sulle risorse destinate alle categorie svantaggiate si è dovuto ricorrere ad una protesta sotto il palazzo del Consiglio regionale per ottenere i finanziamenti necessari alle politiche sanitarie e sociali. Sul lavoro scelte davvero incomprensibili e c’è persino la cancellazione del termine industria. Quasi una resa da parte della Giunta, con le briciole del bilancio destinate alle imprese. La Finanziaria è lo specchio del disastro dell’esecutivo di centrosinistra, con misure capaci di dare vita all’Isola dei cassintegrati, disoccupati e pensionati. Il presidente Pigliaru dovrebbe immediatamente dimettersi.”
Critiche condivise dal consigliere regionale Marcello Orrù, presidente del Movimento cristiano-Forza popolare: “L'ottimismo del presidente Pigliaru e dell'assessore Paci nel presentare una manovra finanziaria ‘sinistra’ che tassa le imprese, taglia servizi essenziali e crea nuovi disoccupati stride con il dramma che la nostra terra sta vivendo.”
“Ci saremmo aspettati una battaglia con il Governo nazionale per ottenere le risorse che spettano di diritto alla Sardegna – ha aggiunto - Invece, con un atteggiamento vampiresco, la Giunta sferra un duro attacco alle imprese aumentando l'Irap che la giunta Cappellacci aveva diminuito, chiude le scuole nei piccoli paesi e lascia completamente soli i sindaci di periferia che si ritrovano a dover gestire esclusivamente una tassazione abnorme nei confronti dei propri concittadini. Gli ammortizzatori sociali in deroga finiranno a maggio e ci si dovrà preparare ad una vera e propria emergenza sociale.”
“Come non bastassero le scelte deleterie in materia economiche della Giunta, arriva anche lo scippo da parte del governo Renzi di ben 315 milioni di euro dei fondi Feis destinati alle priorità strategiche.”
(red) (admaioramedia.it)