21 gen. – OLBIA, Truzzu (FdI): No al monopolio della coltivazione delle cozze
“Un’unica concessione nell’area del golfo di Olbia per la coltivazione delle cozze può mettere a rischio l’intero comparto”. È l’allarme lanciato da Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. In un’interrogazione ha denunciato il rischio che “un’importante risorsa economica del territorio, che fino ad oggi ha garantito occupazione e reddito a centinaia di famiglie, con la logica della concessione unica dell'intero golfo, possa solleticare gli appetiti di soggetti nazionali e internazionali e finire in mano a soggetti economici insensibili ai legittimi interessi dei sardi”.
Attualmente la coltura delle rinomate “Cozze di Olbia” viene effettuata in virtù di vecchie concessioni, mentre al di fuori delle aree date in concessione è praticata la pesca, professionale e sportiva. L'intenzione della Regione di giungere a una regolarizzazione delle concessioni, assegnando tutte queste aree ad uso esclusivo di un unico socio assegnatario e vincitore, secondo Truzzu “non solo rischia di escludere gli attuali concessionari, oltre che gli appassionati sportivi hobbisti, gli operatori di arsellicoltura e altri, ma potrebbe violare anche i principi comunitari di libera concorrenza e partecipazione.”
“Se un unico concessionario ottenesse la concessione dell'intero golfo o di più appezzamenti di mare, si rischia di instaurare un monopolio di fatto - ha aggiunto il consigliere di Fratelli d’Italia - Meglio sarebbe stato, invece, mettere a bando le concessioni individuando almeno due concessionari distinti, oppure un concessionario distinto per ognuno degli specchi acquei individuati dalla Regione. Sembra necessario anche suddividere l'area sud in due ulteriori aree in modo tale da consentire, attraverso un canale di passaggio, l'accesso al Rio Padrongianus, che invece oggi appare totalmente interdetto."
"Inoltre, la delibera di Giunta e il bando sembrano non rispettare un ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale che si proponeva di far rispettare le prescrizioni dell'art. 2 del Codice degli appalti, cioè tutelare i piccoli e medi produttori con la suddivisione in lotti funzionali degli appalti, e quindi anche delle concessioni, e l'obbligo di motivare la scelta dell'appalto unico."
“Oltre che rispettare la legge ed evitare la possibilità di incorrere in sanzioni dell’Unione europea per la mancanza di concorrenza – ha concluso Truzzu - con l'individuazione di più concessionari si potrebbero garantire le centinaia di persone, munite di licenza regionale, che esercitano l'attività di pesca a rete e non, e le tante altre che praticano l'attività di pesca amatoriale e sportiva all'interno del golfo di Olbia, e che a volte trovano sostentamento per le proprie famiglie”.
(red) (admaioramedia.it) |
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