16 gen. - REGIONE, Dedoni (Rif.): Acconto da 300 milioni sembra l’ennesima bufala

“I 300 milioni di euro versati dal governo Renzi alla Regione come
anticipazione sui crediti erariali maturati dalla Sardegna nei confronti dello Stato e sbandierati dalla Giunta Pigliaru come un successo epocale sembrano l’ennesima bufala di una vertenza di cui ancora oggi, dopo anni, non si vede la fine, non solo per l’atteggiamento elusivo dei
Governi che si sono via via succeduti, ma anche, ed è questa la cosa più drammatica, per la debolezza degli esecutivi regionali”. E' il commento del
capogruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, alle dichiarazioni dell’Assessore regionale del Bilancio, Raffaele Paci.
“Sentir parlare oggi, ad oltre otto anni dall’accordo Soru-Prodi del
2006, di un ammontare complessivo del credito ‘ancora da determinare’, cascano le braccia - ha proseguito Dedoni - Pigliaru e Paci vogliono
spiegarci, una buona volta, di cosa stanno parlando, invece di giocare con le parole per riuscire ad avere di tanto in tanto qualche risultato da esibire, almeno sulla carta? I 300 milioni riguardano i crediti pregressi o le quote annuali di compartecipazione alle entrate erariali stabilite dall’art. 8 dello Statuto? E, in questo caso, a quale annualità si riferiscono, a quella in corso o ai crediti maturati nelle annualità precedenti? Qual è l’ammontare complessivo dei trasferimenti
dovuti dallo Stato alla Sardegna da quando è entrato in vigore il nuovo testo dell’art. 8? I casi sono due: o la Giunta non si è neppure premurata di quantificarlo con esattezza, oppure lo sa perfettamente, ma
preferisce tenerlo nascosto per poter giocare sulle cifre a piacimento, trasformando in successi quelli che altrimenti sarebbero considerati fallimenti."
"La stessa cosa rischia di accadere con il ritiro dei ricorsi
alla Corte Costituzionale - ha concluso Dedoni - Da un lato, la Giunta sostiene che i ricorsi relativi all’applicazione del patto di stabilità sarebbero diventati di fatto inutili perché il patto non esiste più, dall’altro, il Governo sostiene che il patto esiste ancora, sebbene attenuato negli effetti. Ritirare ora i ricorsi significa innescare una bomba a orologeria che prima o poi esploderà nelle mani dello stesso esecutivo”. (red) (admaioramedia.it)