30 dic. – ENTI LOCALI, Erriu: “I Comuni veri protagonisti del cambiamento”
Abolite le quattro nuove Province, nasce la Città metropolitana di Cagliari, la Provincia del Sud Sardegna e restano le vecchie province di Oristano, Nuoro e Sassari, ma solo temporaneamente. Questi punti centrali della legge di Riforma degli Enti locali, presentata dall’assessore Cristiano Erriu e approvata dalla Giunta regionale.
“I Comuni sono i veri protagonisti del cambiamento – ha detto l’assessore degli Enti locali - I livelli amministrativi e di governo diventano essenzialmente due: la Regione e i Comuni. Prevediamo un rafforzamento dell’associazionismo comunale attraverso l’Unione di Comuni (e l’Associazione di unioni), a cui sarà obbligatorio aderire. I Comuni, in forma singola o associata, svolgono dunque i compiti di indirizzo, programmazione, controllo e funzioni amministrative. Sarà inoltre istituita la Città metropolitana di Cagliari, alla quale saranno associati sedici Comuni limitrofi: altri potranno unirsi successivamente. Alla Provincia del Sud Sardegna farà capo tutto il Medio Campidano, il territorio di Carbonia Iglesias e i Comuni della Provincia di Cagliari che non sono compresi nella Città metropolitana. Restano Oristano, Nuoro (che comprenderà anche l’Ogliastra), Sassari (con l’ex Provincia di Olbia Tempio), che resteranno temporaneamente, sino all’approvazione della legge costituzionale di modifica dell’articolo 43 dello Statuto regionale.”
“L’Unione di Comuni (saranno chiamate così anche le comunità montane) nasce con l’idea di migliorare l’offerta del servizio erogato e garantire lo sviluppo socio economico delle comunità locali. Sono previsti incentivi alle attività e iniziative per la tutela e la valorizzazione delle vocazioni produttive dei territori. Mentre, l’Associazione di Comuni consentirà una maggiore qualità dei servizi, più economia di scala e di raggio d’azione, maggiore specializzazione del personale e semplificazione amministrativa. Gli organi dell’Unione sono l’assemblea dei Sindaci, il Presidente e il Consiglio di amministrazione e le cariche saranno ricoperte gratuitamente. L’Unione dei Comuni è obbligatoria e deve essere costituita da almeno quattro comuni limitrofi con più di 10 mila abitanti, hanno autonomia normativa, organizzativa e finanziaria, e funzioni attribuite dalla legge e delegate dai Comuni.
Il modello della Città metropolitana di Cagliari non è coincidente con il territorio della Provincia. Ne faranno parte i sedici comuni del Forum dei sindaci del piano strategico intercomunale o che hanno con la città di Cagliari rapporti di contiguità territoriale o economico-sociale: “Obiettivo della città metropolitana – ha precisato l’assessore Erriu - è il rilancio del sistema economico e produttivo del territorio che possa riflettersi positivamente sull’intera Regione. A questo proposito sono importantissime le Eurocities che creano proficue interazioni tra le città metropolitane di tutta Europa”.
La Città metropolitana avrà infatti, tra i vari compiti, quello di intrattenere relazioni istituzionali e di programmazione socio economica anche con le aree metropolitane europee. La promozione e gestione dei servizi integrati sia di infrastrutture che di reti di comunicazione, e ancora, la gestione dei servizi pubblici di strade e trasporti, e lo sviluppo strategico del territorio. Sarà guidata dal sindaco metropolitano, ovvero il sindaco della città di Cagliari, dall’assemblea metropolitana composta da tutti i sindaci, e dal Consiglio di amministrazione (sindaco metropolitano e quattro componenti) che viene eletto dall’assemblea dei sindaci al suo interno.
Infine, l’Osservatorio regionale, al quale parteciperanno Comuni e Province, servirà per proporre e garantire il trasferimento delle funzioni dalle Province ai Comuni e Unioni di Comuni. A presiederlo sarà l’assessore degli Enti locali e ne fanno parte gli assessori competenti nelle materie che sono oggetto di discussione, un rappresentante del Coordinamento delle associazioni degli Enti locali della Sardegna e un esponente dell’Ups.
“I lavori dell’Osservatorio – ha precisato l’esponente della Giunta Pigliaru - non comportano nessun costo a carico del bilancio regionale e la parte di supporto tecnico e giuridico sarà assicurata dallo stesso assessorato”. (red) (admaioramedia.it) |
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