29 dic. - TRASPORTI, Cappellacci (FI): No a nuovo monopolio dei collegamenti marittimi

“Le operazioni societarie riguardanti la Tirrenia rischiano di configurare un monopolio o comunque la concentrazione in poche mani del mercato dei collegamenti marittimi”. Lo ha detto Ugo Cappellacci, consigliere regionale di Forza Italia.
“Poiché – ha aggiunto l'ex Presidente della Regione - ci troviamo di fronte ad un nuovo pericolo non solo per il diritto alla mobilità dei sardi, ma anche per quello delle imprese isolane ad avere libero accesso ai mercati extraregionali, la Giunta regionale non può limitarsi ad un ruolo passivo, da spettatrice.
"Peraltro, l’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale lo scorso giugno contiene precisi impegni per l’esecutivo – ha ricordato Cappellacci - 'A segnalare alle autorità competenti eventuali aumenti patologici ed altre anomalie che dovessero avere dei profili di illegittimità; a contrastare nelle sedi opportune ogni iniziativa ispirata a instaurare nel settore una situazione di monopolio o di cartello; a proseguire la rivendicazione al fine di individuare percorsi per attribuire nuovi e ulteriori strumenti politici e di governo agli indirizzi in materia'."
"Nella scorsa Legislatura noi non abbiamo avuto remore a contestare sia la procedura di vendita della Tirrenia quel caro traghetti che abbiamo segnalato all’antitrust, ottenendo una clamorosa vittoria contro i signori del mare, contro i loro fiancheggiatori e lo stesso Governo. Altrettanto clamorosa fu la sentenza della Corte Costituzionale che, su nostro ricorso, finalmente riconosceva il diritto della Sardegna a non essere estromessa dalle scelte riguardanti i collegamenti marittimi. Prima di allora addirittura la convenzione Tirrenia era una sorta di documenti segreto, che neppure veniva mostrato ai politici sardi. Né abbiamo avuto timore a dare vita a quella flotta sarda che, non a caso, raccoglie molti consensi fuori dal palazzo ma viene contestata e infangata ingiustamente dagli apparati e dai difensori de su connottu."
"Oggi come allora – ha concluso - occorre una precisa scelta di campo e occorre farla subito: o si sta dalla parte dei sardi o delle parte delle lobby. Dinanzi ad una questione cruciale per il futuro della nostra terra e in particolare per l’economia turistica, non sono ammissibili né diserzioni né comportamenti pilateschi”. (red) (admaioramedia.it)