27 dic. - REGIONE, Carrus (Cgil): Perplessità per legge della Giunta su Autonomie locali

“Sul disegno di legge sulle Autonomie locali abbiamo diverse perplessità e molta preoccupazione”. E' quanto emerge dall’editoriale del mensile della Cgil, "L’Altra Sardegna", scritto dal segretario generale Michele Carrus, che lo descrive come "un coacervo di norme condizionato dalla spada di Damocle delle scadenze della legge Del Rio".
“Ci saremmo aspettati più chiarezza e coraggio - ha scritto Carrus – Invece si prospetta una moltiplicazione di livelli istituzionali, Comuni, Unioni di comuni e loro Associazioni, Province e Città metropolitana, ognuno con modalità di costituzione e funzionamento differenti, a iniziare dalle norme elettorali”.
“Sotto le vesti democratiche della libera scelta delle comunità locali, chiamate a costituirsi in Unioni di Comuni e poi, a piacimento, in loro Associazioni cui delegare funzioni di governo d'area vasta, in realtà si condizionano queste scelte con l'imposizione della reviviscenza, peraltro solo parziale, delle vecchie Province: la Regione, cioè, sembra rinunci ad esercitare la propria autonoma potestà ordinamentale con l'indicazione dei nuovi ambiti strategici della programmazione territoriale, che però sono parte essenziale del Piano di sviluppo regionale”.
Quanto alla’istituzione della Città metropolitana di Cagliari, il Segretario regionale si esprime positivamente, ma chiede “perché non approfittarne per completare, doverosamente, il quadro della proposta di riassetto territoriale secondo ambiti omogenei?”.
"Ci preoccupa - ha aggiounto Carrus - la sorte del personale diretto e delle società in house, perché in questo quadro non vorremmo trovarci a discutere non già di riallocazione di funzioni e competenze, bensì di trattamento degli esuberi. Deve perciò essere chiaro che per il sindacato questo non è accettabile, come non lo è che il disegno di legge non faccia riferimento alcuno al confronto con le parti sociali, malgrado la disponibilità dell'Assessore e un protocollo condiviso di relazioni con il sindacato. Sta davvero cominciando a diventare stucchevole questa pretesa di autosufficienza del Palazzo rispetto alle espressioni collettive del Paese reale che va affermandosi in questa fase politica, tanto più che essa non offre alcuna garanzia né di maggior democrazia, né di un più equo bilanciamento degli interessi, né di miglior qualità delle scelte. (red) (admaioramedia.it)