5 set. – POLITICA, I Comunisti sardi non firmeranno il referendum
I Comunisti sardi non firmeranno il referendum per l’abrogazione dell’attuale legge elettorale e per l’introduzione di un “nuovo” sistema di voto che prevede che il 75% dei parlamentari siano eletti mediante scontri frontali nei collegi uninominali ed il 25% con il sistema proporzionale, attraverso vere e proprie liste bloccate.
«I promotori del referendum, una strana aggregazione multicolore che va da destra a sinistra – sostiene Alessandro Corona, coordinatore regionale PdCI-F.d.S. Sardegna – stanno facendo credere ai cittadini che attraverso l’abolizione del cosiddetto “porcellum” e la reintroduzione del nuovo sistema elettorale, ci sia finalmente la possibilità per i cittadini di scegliere, attraverso il proprio voto, il proprio candidato. E’ assolutamente una falsità».
«In primo luogo la proposta di legge elettorale che viene spacciata per innovativa – prosegue Corona – altro non è che un ritorno al passato. Infatti nel 1994, nel 1996 e nel 2001 si votò con questo sistema, che molti di coloro che oggi lo sostengono, allora giudicavano inadeguato. In secondo luogo, è assolutamente falso che, con la nuova proposta, i cittadini possano esprimere, attraverso il sistema delle preferenze, un voto che porti in parlamento i propri rappresentanti. Semplicemente, in ogni collegio, a seconda delle coalizioni che si presenteranno al voto, gli elettori potranno scegliere tra due, o al massimo tre candidati. E questi candidati, continueranno ad essere scelti dalle segreterie dei Partiti. In sostanza, rispetto al passato, poco o nulla cambia, anzi, si riducono le possibilità per i cittadini di esprimere un voto che premia una persona a loro gradita».
«Noi sosteniamo, già da tempo, che l’unica soluzione per soddisfare l’esigenza dei cittadini di esprimere un voto realmente significativo, sia l’introduzione del sistema proporzionale e delle preferenze. Questo è l’unico sistema in grado di garantire libertà e partecipazione democratica, nonché reale rappresentanza politica ai partiti. Per queste ragioni – conclude Corona – non andremo a firmare il referendum truffa che non migliora la situazione rispetto all’esistente, anzi, la peggiora. Il Parlamento italiano dovrebbe invece impegnarsi per elaborare e approvare una legge elettorale seria, invece di tergiversare e non occuparsi dei problemi reali e delle esigenze dei cittadini». (stefano cariello) (admaioramedia.it) |
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