26 apr. – NUORO, Un reading sull’epopea del vino sardo

In scena il 28 aprile, alle 21 al Man di Nuoro, il reading “Storie di vite. Vini, uomini e donne di Sardegna”. La manifestazione, promossa dal consorzio Convisar e portato in scena dall'Ensemble laborintus di Sassari su musiche originali di Gabriele Verdinelli, racconta l'epopea del vino sardo attraverso la storia di sei cantine, unite in consorzio, e del loro incontro con la scienza.
«I testi portanti di “Storie di Vite” – spiegano gli organizzatori – sono di Marcello Fois e Michela Murgia che hanno scritto per lo spettacolo anche alcune liriche. I due autori saranno presenti alla prima assoluta del reading. A ricostruire le storie delle sei cantine e raccontare i risultati scientifici del progetto Convisar saranno invece i testi di Monica De Murtas, Speranza Serra e Angelo Vargiu. Sul palco l’attrice Mariantonietta Azzu che interpreterà i percorsi di passione, tenacia e tradizione evocati dal racconto e la cantante Laura Mamia che eseguirà le liriche in lingua sarda intrecciate nella narrazione». «Le musiche originali dello spettacolo – dice Gabriele Verdinelli – seguono un’idea base: la possibilità di scrivere della musica direttamente ispirata alla tradizione sarda senza utilizzare la citazione diretta o la caricatura folkloristica. Elementi ritmici, modalità esecutive, successioni melodiche e armoniche sono stati decontestualizzati, rielaborati e ricomposti secondo stilemi caratteristici della musica popolare attuale, nella convinzione che il miglior omaggio alla musica della nostra tradizione consista nel preservarla intatta e nell’impadronirsi, con fatica e fantasia, della lezione del suo secolare artigianato». «Le storie individuali e delle aziende – sostiene il responsabile scientifico Gianni Nieddu – si sono intrecciate nel progetto con quelle di un gruppo di oltre cinquanta ricercatori hanno lavorato insieme per migliorare la filiera vitivinicola della Sardegna. Il loro comune obiettivo è stato quello di riscoprire l’identità vitivinicola dell’isola e produrre vini nuovi, studiando gli ambienti e le tecniche di coltivazione e trasformazione delle varietà, comprese quelle minori, presenti da millenni nell’isola ma da lungo tempo dimenticate. Tutto ciò che è stato scoperto era già presente nei vigneti, molto era nella storia e nella sapienza di generazioni di migliaia di viticoltori. Ora la conoscenza è stata ricomposta». (stefano cariello) (admaioramedia.it)