31 mar. - CAGLIARI, Trasparenza e tracciabilità dei prodotti tipici sardi
"Questo prodotto è sardo, anzi no" è il titolo del convegno organizzato a Cagliari dal CNA Alimentare Sardegna, in cui è emerso che entro tre anni dovrebbe entrare in vigore la normativa sulla certificazione di origine dei prodotti sardi, nell'ottica della tutela del consumatore e del produttore. Trasparenza e tracciabilità permettono alle produzioni sarde di raggiungere un buon livello di competitività con produzioni di più larga scala nel mercato attuale. Trasparenza e tracciabilità sono oggi un grave problema in una Sardegna che produce pochissime materie prime e che importa dall'estero gran parte dei prodotti agricoli su cui si fonda la sua secolare economia. "C'è bisogno di trasparenza ma non si devono criminalizzare le imprese che non utilizzano i prodotti locali perché questa non è quasi mai una scelta indolore – ha spiegato nella relazione introduttiva Maria Antonietta Dessì, responsabile della CNA Alimentare Sardegna – al contrario utilizzare materie prime extraregionali è spesso una strada obbligata in mancanza di alternative concrete. Si può però lavorare per invertire la rotta". "Bisogna difendere la competitività delle aziende sarde puntando sulla veridicità dell'etichettatura" - ha aggiunto Antonello Salis, presidente della CNA Alimentare Nazionale - in Sardegna la CNA ha già lanciato la filiera del suino nato e allevato nell'isola e sta lavorando sulla filiera del grano e dei prodotti da forno come biscotti e pane. A questo si deve aggiungere uno stretto collegamento con la ricerca applicata per favorire la cultura d'impresa e dei prodotti tipici. Per questo stiamo lavorando a stretto contatto con le Università di Veterinaria, Agraria ed Economia e con gli Enti pubblici di assistenza tecnica come Laore". Proprio il funzionario di Laore, Andrea Cerimele, ha annunciato che da sabato scorso è entrato in vigore in Sardegna l'obbligo, per le aziende agrituristiche, di avvalersi di fornitori che utilizzino rigorosamente materia prima locale. "Si lavora – ha annunciato Salis - a una proposta di legge che dovrebbe definire, entro tre anni, il processo di attribuzione dell'origine certa dei prodotti". (giovanna tedde) (admaioramedia.it) |
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