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ARSENICO - La Commissione boomerang non s'ha da fare
di Arsenico
22 feb. 2015 - Tutti ad interrogarsi sul perché la famigerata "Commissione d'inchiesta sull'efficienza del sistema sanitario regionale e sull'adeguatezza dei suoi costi", approvata all'unanimità lo scorso 8 gennaio in Consiglio regionale, sia naufragata sotto i colpi degli stessi che l'avevano proposta, cioè 9 dei 27 consiglieri della maggioranza di centrosinistra. Per la verità, il centrodestra si era accodato alla richiesta, consapevole che sarebbe stata insediata comunque, forte dell’accordo tacito che il periodo in esame si sarebbe allargato anche all'era Soru-Dirindin e rassicurato dalla prassi istituzionale che assegna la presidenza delle Commissioni di inchiesta all'opposizione. Poi, nel giro di 24 ore dalle nomine annunciate giovedì 19 dal presidente Ganau, il colpo di scena: i consiglieri di maggioranza (Pietro Cocco, Gigi Ruggeri, Roberto Deriu, Rossella Pinna, Fabrizio Anedda, Anna Maria Busia, Daniele Cocco, Emilio Usula e Raimondo Perra) si sono dimessi, senza una concreta motivazione ufficiale.
«La Commissione deve nascere bene e deve operare in modo appropriato», ha detto in politichese Deriu, vicecapogruppo del Pd, aggiungendo il concetto di «massima autorevolezza», tanto da far ipotizzare che si riferisse alla nomina di alcuni commissari dell'opposizione. Forse Attilio Dedoni e Christian Solinas, coinvolti nell'inchiesta per i fondi ai gruppi regionali, ma il maggiore sospettato è Giorgio Oppi. Anche lui coinvolto in alcune indagini della Magistratura, ma sopratutto assessore della Sanità dal 1989 al 1992 e dal 1999 al 2003, considerato un vero ras del mondo sanitario, che come tutti sanno é un importante bacino elettorale. Tanto che medici, infermieri e portantini in Consiglio regionale non sono mai mancati.
Ciò nonostante, la tesi 'giustizialista' é stata smentita dallo stesso Deriu con un secco «no» in risposta ad una precisa domanda posta su facebook dal forzista Stefano Tunis: «Risponde al vero che avete rinunciato perché tra i componenti dell'opposizione ci sono consiglieri sotto inchiesta per peculato?»
E’ evidente che il centrodestra poteva valutare meglio l'opportunità di indicare proprio quei nomi, però mettere in discussione l'autorevolezza dei singoli consiglieri rischia di indebolire qualsiasi organismo dell'Assemblea legislativa isolana, dalle Commissioni fino alla stessa Aula, dove anche altri indagati hanno un posto a sedere.
Sorge, perciò, qualche sospetto sul possibile effetto 'boomerang' della Commissione e sul ‘prurito’ nei confronti di uno strumento che rischiava di commissariare la Giunta in tema di Sanità.
Però, al netto delle reali motivazioni, il dubbio sull'utilità e sull'opportunità della Commissione sarebbe dovuto sorgere sin dal momento della sua proposta. Infatti, i consiglieri firmatari indicavano come obiettivo di "vedere e appurare l'incidenza della spesa farmaceutica; le differenze di spesa tra le diverse Asl; la rispondenza tra obiettivi aziendali e quelli raggiunti; la distribuzione delle risorse umane; la gestione delle gare pubbliche per l'acquisto di beni e servizi; i margini operativi per una contrazione dei costi".
Insomma, una cisterna stracolma di 'acqua calda'. Tutte cose già dette e ridette negli anni, dalla Corte dei conti, dagli atti del Ministero della Salute, dai bilanci delle Asl, dalle relazioni degli Assessorati. Tanto da far pensare che la Commissione si sarebbe risolta in lunghi ed estenuanti sei mesi con un'inutile passerella di audizioni, così da poter continuare a scaricare le responsabilità l'uno sull'altro e pochi effetti pratici.
Non tutte le dimissioni vengono per nuocere.
(admaioramedia.it)
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