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ARROGUTOTTU – Il Cagliari riprende la marcia verso la salvezza
12 gen. 2015 - Finalmente il Cagliari è riuscito ad “espugnare” il proprio campo, per la prima volta in questa stagione. Il match con il Cesena era il classico spareggio-salvezza: perderlo sarebbe stato devastante, probabilmente avrebbe spazzato via le possibilità di restare in serie A. Sembra assurdo dirlo quando ancora manca una giornata al termine del girone di andata, tuttavia è facilmente immaginabile quali conseguenze avrebbe avuto (sulla classifica, certo, ma anche sotto il profilo psicologico) una sconfitta.
Ieri contava vincere, soltanto quello. Magari al 95’, con un gol di… ginocchio. I rossoblù lo hanno fatto mostrando una discreta condotta di gioco, costruendo un sufficiente numero di occasioni da rete, anche se – per la terza volta quest’anno – è stato sbagliato un rigore, poi corretto da Joao Pedro. Fondamentale è stato il raddoppio siglato dal promettente Donsah, un giovanissimo sul quale Zeman inizialmente credeva ma poi lasciato inspiegabilmente in panchina.
Bravo Zola a cambiare idea sul modulo: da un 4-3-3 evidentemente troppo sbilanciato in avanti (e comunque, dov’erano le tre punte, con tutte quelle defezioni?) si è passati ad un più logico ed equilibrato 4-4-2 o, se preferite, a un 4-4-1-1, con il volenteroso Longo a sgomitare da solo in area e fare spesso da sponda, addirittura terminando la gara con i crampi. A questo proposito è lecito chiedere al bravo Zola perché non lo abbia sostituito, dopo averlo visto rotolarsi a terra per ben tre volte nel convulso finale, costringendo peraltro i compagni a giocare in dieci. Il neo tecnico rossoblù si è giustificato, nel dopo partita, spiegando che anche Avelar lamentava i crampi e temeva di lasciare la squadra senza un difensore che presidiasse quella fascia. A noi sembra, invece, che anche Zola alla fine sia entrato un po’ in confusione. Con buona pace del giovane Capello, che è rimasto ad attendere invano il cambio a bordo campo.
È andata bene, ma dagli errori mostrati ieri bisogna ripartire. Per esempio, non si può andare in affanno quando si vince con due gol di scarto: non osiamo pensare che cosa sarebbe accaduto se si fosse arrivati al secondo tempo con il risultato bloccato sullo 0-0. C’è da dire che la tensione ieri non facilitava le cose. In ogni caso si sono visti segnali positivi, a cominciare da quello che davamo per scontato: la presenza di un portiere bravo tra i pali. Brkic si è presentato ai nuovi tifosi con una prestazione degna della serie A e alcuni interventi decisivi. E la gente, dalle tribune, lo sottolineava con applausi e commenti favorevoli. Il turno infrasettimanale di Coppa Italia (mercoledì con il Parma, diretta concorrente per la salvezza in campionato) servirà per far esordire gli altri acquisti di gennaio, che al momento rispondono ai nomi di Gonzalez, Cop e Husbauer. In attesa di poter chiudere le trattative per un altro attaccante (Mancosu era al Sant’Elia per assistere all’incontro con il Cesena, complice la sosta del campionato di serie B), la società si guarda attorno per completare la rosa, magari con un altro difensore di peso. Segno che le critiche mosse da più parti, nel corso della prima parte del campionato, non erano poi campate per aria: non era tutto oro ciò che, per alcuni, luccicava. C’è ancora tanto lavoro da fare ma, come ha giustamente sottolineato lo stesso Zola, farlo dopo una vittoria così importante, aiuterà a voltare pagina. Dopo la fase dei voli pindarici, è il momento di trovare la concretezza.
Un ultimo pensiero va rivolto al capitolo cessioni. Uno dei portieri (Cragno?) verrà ceduto, confidando nella crescita del giovane che resterà all’ombra di Brkic. Partito Eriksson, potrebbe andare via almeno un difensore (Benedetti più che Capuano) e, se arriverà una proposta seria, anche Ibarbo. Viene da chiedersi come sarà gestita la situazione più complicata all’interno della rosa, vale a dire quella del capitano Conti. Sarà un caso, ma le poche vittorie (tre sinora) sono arrivate quando lui non c’era. Viceversa, non si può di certo dire che Conti abbia mostrato un rendimento all’altezza. Anzi, appare decisamente in fase involutiva. Ci sembra impossibile che due persone esperte e attente come Zola e Casiraghi non se ne siano accorte. (admaioramedia.it)
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