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 5 dic. - VERTENZA ENTRATE, Dedoni (Rif): Giunta svende la Sardegna al massimo ribasso

“La Sardegna scopre oggi, per bocca del presidente Pigliaru, che esiste un nuovo conteggio delle entrate erariali che le spettano ai sensi dell’art. 8 dello Statuto e che lo Stato non provvede a versare. Il nuovo computo, neanche a dirlo, è al ribasso: dai 1.200 milioni di euro con cui il Presidente ha annunciato la riapertura della cosiddetta ‘vertenza entrate’ si scende a 880 milioni, che il governo Renzi potrà versare in comode rate da 300 milioni l’anno, nella speranza che il Ministro delle Finanze di turno si ricordi di effettuare i relativi bonifici”. E' la dichiarazione del capogruppo dei Riformatori Sardi in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, a margine dell’incontro col sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio.
“Il centrosinistra svende la Sardegna al massimo ribasso, senza acconto e a interessi zero, come un elettrodomestico rimasto invenduto tra gli scaffali di un centro commerciale - ha aggiunto Dedoni - I 1.200 milioni, poi diventati non si sa come 880, sono la quota che ci spetta per il 2014 e la riceveremo, a Renzi piacendo, un po’ alla volta da qui al 2017. La Corte Costituzionale ha riconosciuto ormai da due anni che lo Statuto, per quanto riguarda le quote di compartecipazione alle entrate erariali, deve essere applicato alla lettera, senza alcuna necessità di ulteriori norme per l’individuazione e la quantificazione dei trasferimenti. Su tale base, solo le accise sui carburanti prodotti nell’Isola dovrebbero portare nelle casse di viale Trento non meno di un miliardo di euro l’anno, quindi appare evidente che le cifre emerse oggi in un clima da ‘volemose bbene’ sono quelle che fanno più comodo al Partito Democratico. Il partito del premier potrà vantarsi a Cagliari di aver finalmente risolto una vertenza che invece resterà ancora tutta da affrontare e a Roma di volere bene ai sardi come nessun altro al mondo, mentre noi dovremo continuare a tirare la cinghia non potendo fare affidamento sulle risorse che ci sono riconosciute da una legge costituzionale e da diverse sentenze della Consulta."
“Se il centrosinistra ha deciso di venire meno alle sue responsabilità nei confronti dei sardi, faccia pure - ha concluso il Capogruppo - ma sappia che c’è chi la vertenza con lo Stato continuerà a portarla avanti, come stiamo facendo noi Riformatori con la richiesta di costituzione in giudizio contro l’impugnazione della norma sulle accise da parte del Governo. I sardi sono stufi di togliersi il pane di bocca per fare regali al governante romano di turno”. (red) (admaioramedia.it)
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