VIABILITA', Chiesta la messa in sicurezza della Statale 130

13 lug. - La strada statale 130 è una delle più pericolose della Sardegna. Il bivio tra Decimomannu e San Sperate poi è a rischio totale. Manca un impianto semaforico e esistono, ancora, incroci a raso. Decimo, poi, è tagliata in due dalla strada e circa 200 famiglie sono costrette ad attraversare, con grave pericolo, la SS 130 per raggiungere l’altra parte del paese. La situazione viaria della strada che, dopo 40 anni, è ancora irrisolta è stata illustrata questo pomeriggio alla commissione “Viabilità e trasporti” presieduta da Giuseppe Pirisi (DS). “Il tratto della 130 che va dal km. 13 al km. 16 – ha detto Maria Trudu, portavoce del Comitato - è da terzo mondo. Non esistono semafori, corsie di decelerazione, barriere spartitraffico. Non siamo cittadini di serie B, vogliamo la messa in sicurezza della strada”. Oltre ai residenti, la pericolosità della strada riguarda anche le 5.000 - 6.000 persone dei centri vicini che ogni settimana si recano a Decimo perché hanno bisogno di una visita medica (a Decimo c’è una casa di cura privata e un Poliambulatorio pubblico) o di un qualsiasi altro servizio. E gli incidenti sono all’ordine del giorno, anche quelli mortali. Al di là dei progetti a lungo termine come l’eliminazione degli incroci a raso, il comitato ha chiesto l’immediata sistemazione di un impianto semaforico (costerebbe circa 70.000 euro) all’incrocio con la Via San Sperate e con la Via Napoli e la sistemazione di uno spartitraffico centrale nel tratto Elmas –Decimomannu – Ponte Santa Greca. Il presidente Giuseppe Pirisi ha assicurato che la commissione presenterà una risoluzione all’assessore regionale ai Lavori pubblici per appoggiare le richieste del comitato. “E’ necessaria – ha detto il presidente Pirisi - un’azione immediata per evitare altri pericoli alla popolazione”. (red) (admaioramedia.it)